CINEMA KOMUNISTO

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Nostalgia canaglia. Il cinema e’ sempre servito a tutti i dittatori del secolo scorso. Mussolini, Hitler, Stalin e anche Tito: ecco lo sviluppo della cinematografia yugoslava sotto il regime del maresciallo: quasi ridicole le ricostruzioni delle eroiche prestazioni dei partizan contro i nazi fascisti durante la guerra, reinterpretate dagli stessi soldati. Pareva bellissimo il clima che si respirava al festival internazionale del cinema di Pola, rivissuto attraverso le interviste dei registi della mitica Avala Film e del proiezionista personale di Tito: Orson Welles, Hitchcock, Sofia Loren… Le star non sono mancate. Le produzioni hollywoodiane neppure: la differenza era nell’approccio e come realizzare le cose: nema problema! Se il giorno dopo la caduta del duce in Italia si era tutti antifascisti, per almeno 10 anni il 4 maggio la Yugoslavia e’ stata ferma, immobile a piangere la perdita del proprio leader e ancora oggi la nostalgia per il periodo in cui c’era Josip Broz, il maresciallo Tito, e’ nonstante tutto quello che e’ successo, ancora viva.