GREENLIT

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Anche il cinema go green e sposa la causa ambientale, cercando di essere un mondo produttivo meno inquinante, soprattutto quando cerca di comunicare determinati temi. The beach di danny boyle e’ un esempio su tutti: il paradiso di una comunita’ da difendere segretamente, in realta’ devastato e ricostruito per girare le scene del film. Ma questa e’ la punta di un iceberg enorme che si sta sciogliendo e presto ci allaghera’ tutti.
Miranda Bailey la regista di questo documentario segue la produzione di “The River Why” nell’avanzatissimo Oregon, non in Texas, dove quasi tutti gli aspetti ambientali vengono seguiti da una giovane consulente ambientale che crede nella causa e si impegna con tutta se stessa: niente bottiglie di plastica per l’acqua, carta ridotta al minimo, differenziata per i rifiuti… ma c’e’ malumore nel set e dopo un po’ scatta un boicottaggio nei confronti della piccola creatura che tanta passione ci sta mettendo e calcola quanto potrebbe cambiare il mondo se tutti i film si producessero in maniera meno impattante.
Cifre alla mano, come non darle ragione. Ma e’ una questione culturale e ci vuole del dannato tempo, purtroppo non accade tutto all’improvviso. Lo dimostrano in una nota alla fine del documentario i viaggi in aereo che ha percorso la regista tra los angeles, portland, new york… dopo che ha passato ore e ore ascoltandola.